In questa cartella ho messo un po' di foto che raccontanto la storia di Ponte San Pietro. Per ogni foto ho cercato di mettere un piccolo commento.
Chiunque possa darmi una mano è ben accetto...scrivetemi!
Ponte San Pietro
Nel famedio ...
Palazzo Mojana
Via Vitt. Emanuele
sec XVII e XVIII
Vi erano portali e interni decorati a stucco
E questo è il suo retro:
Il ristorante Leon D'oro negli anni 20 in via Vittorio Emanuele.
Con particolare
E questo è il suo retro:
1953
Via Garibaldi allagata dalle acque del Lesina
Dal libro "PSP antologia di testimonianze e immagini storiche "
24-06-14 siamo fuori dal mondiale
Secondo me questa formazione avrebbe fatto una più bella figura
1948 formazione del Ponte serie B
Bernardi, Sirtoli, Carrara, Fracassetti, Fracassetti, Colombi, Carminati, Lanfranco, Fosti, Cagnoni, Zordan
E questo è il suo retro:
Sul retro si legge
Neve Pasqualina !
Ponte S.P.
18-3-98
Alfonso
E questo è il suo retro:
Foto nella zona del ponte sul Brembo negli anni 50-60
E questo è il suo retro:
22-11-2012 119esiam edizione di Veronafil dove ho trovato questa
bellissima foto del viadotto di Ponte San Pietro su cartoncino di fine 800, inizio 900.
E questo è il suo retro:
Foto nella zona del ponte sul Brembo negli anni 50-60
E questo è il suo retro:
E questo è il suo retro:
Manifestazione a Ponte in piazza della libertà negli anni 50.
Tra le autorità presenti Monsignor Casari con il sindaco Magni.
Sotto un particolare
E questo è il suo retro:
Bella foto di Via Vittorio Emanuele negli anni 60
Da notare il ristorante Leon D'oro con la bellissima insegna in ferro battuto
E questo è il suo retro:
Corpo bandistico di Ponte San Pietro negli anni 30
Copio e incollo la storia della banda di Ponte presa dal sito
www.bandadiponte.com
Quando una Banda scompare, con essa se ne va non solo un pezzo di storia di un paese. Sparisce anche un patrimonio di esperienze, tradizioni, cultura popolare. Un evento del genere a Ponte S.Pietro si è verificato attorno alla metà degli anni 70. Aveva già compiuto cent anni la vecchia Banda di Ponte. Era nata nel 1870 e ne aveva passate tante, due guerre mondiali oltre ai periodi di crisi che inevitabilmente fanno parte della vita di qualunque associazione. Era molto conosciuta e apprezzata anche fuori provincia, farne parte costituiva un motivo d orgoglio. Eppure si spense. A tutt oggi tutto ciò che ne rimane è un labaro consunto e una vecchia grancassa. Dispiacque a tutti, ma tutto finì lì e per molti anni i vari servizi civili e religiosi videro la presenza saltuaria di Bande dei paesi vicini.
Finalmente nel pieno degli anni 90 a qualcuno venne in mente di far rinascere ciò che ormai sembrava morto e sepolto. Fortuna volle che questo qualcuno fosse niente meno che il sindaco Giuliana Reduzzi, da sempre appassionata di musica. Se per disfare una Banda ci vuole poco, al contrario per ricostituirla occorrono tempo, passione, competenza e soldi. Nel giro di qualche mese si costituì un gruppo formato in maggioranza da adolescenti e alcuni adulti, una quindicina in tutto. Le lezioni di teoria e solfeggio, tenute dal prof. Lorenzi, partirono all inizio del 97 e verso la fine dello stesso anno arrivarono anche gli strumenti.
Il debutto avvenne in occasione del Natale 98, nella sede provvisoria all interno della biblioteca comunale. La direzione era affidata alla bacchetta del prof. Filippi, valente maestro di pianoforte.
L impostazione era quella tipica dell'orchestra giovanile, dove
l aspetto didattico prevale sull attività vera e propria, in genere limitata a pochi concerti l anno. All interno di questo solco sono da ricondurre i concerti del 99, il primo a giugno per l'importante festività del patrono S.Pietro e l altro verso Natale. Ad un osservatore esterno poteva sembrare che tutto procedesse nel migliore dei modi. In realtà il nuovo millennio avrebbe visto decisivi cambiamenti. Successe che il Comune, desideroso di poter usufruire dei servizi di una banda vera e propria, diede incarico ad Antonio Padovano di fare quello che riteneva opportuno per raggiungere l'obiettivo. Bandista di lungo corso nonche' consigliere ABBM (Associazione Bergamasca Bande Musicali), Padovano si mise subito al lavoro avvicendando gran parte degli insegnanti con altri più adatti agli obiettivi che gli erano stati richiesti. Come direttore fu scelto Antonio Coter, maestro esperto, gran trascinatore, messosi in luce da tempo alla guida della banda del suo paese, Colzate. Successivamente fu la volta dei vari maestri dei corsi di musica, divisi tra le varie sezioni ( flauti, clarinetti, sax, ottoni, percussioni). Molto importante fu anche l'avvio tempestivo del programma di collaborazione con le locali scuole elementari. Affidato inizialmente allo stesso maestro Coter, il programma si rivelò uno strumento indispensabile per avvicinare i giovani alla musica in generale ed a quella bandistica in particolare, facilitando a quelli più interessati l ingresso ai corsi di musica organizzati dalla banda stessa. Un collegamento che in altre realtà aveva prodotto eccellenti risultati. Il primo concerto del "nuovo corso" ebbe luogo in occasione del Natale 2000 a Ponte S.Pietro, all interno della Chiesa Nuova. Per rimpolpare l 0rganico della banda, da Colzate e dintorni giunsero alcuni elementi esperti, fatto che anche negli anni seguenti si ripetè con regolarità a tutti i concerti importanti. Un metodo utilizzato da gran parte delle bande, discusso e discutibile, probabilmente inevitabile in complessi giovani, inesperti e carenti in alcune sezioni. Per il primo servizio civile bisogna attendere il mese di marzo dell'anno dopo. Si inaugurava un campo di calcio al quartiere Clinica e la banda era piuttosto impreparata. Conosceva solo l'Inno di Mameli e 2 marce (Vera e Francesca) che il vicemaestro Willer Bologna aveva portato dalla vicina Prezzate. Proprio da lì giunse l'aiuto che serviva e che tra l'altro permise di instaurare tra i due gruppi un solido rapporto di amicizia e collaborazione destinato a protrarsi anche negli anni a venire. Ormai il meccanismo era partito, simile a quello di tante altre bande ma allo stesso tempo diverso, perchè ognuna ha la sua personalità, con relativi pregi e difetti ed un modo differente di raggiungere obiettivi comuni ( fare musica, divertirsi, trovare nuovi amici, conservare tradizioni ed educare al rispetto degli altri).
E questo è il suo retro:
Ecco come si presentava Ponte nel 1928 alle 18 e 19 minuti!
Divertitevi a trovare le differenze tra quello che c'e' oggi rispetto a quello rappresentato in questa fotografia.
Inizio io...il campo da calcio Matteo Legler è disposto perpendicolarmente rispetto a come è attualmente!
E questo è il suo retro:
Bellissima fotografia aerea del 1928
Da questa foto capite il perchè del nome "isolotto".
E questo è il suo retro:
Bellissima fotografia originale dei lavori di sistemazione della roggia che una volta era situata all'altezza dell'attuale capolinea dell'autobus in località moiana.
La seconda immagine non è ovviamente il retro ma un particolare ...
E questo è il suo retro:
Un 25 aprile negli anni 40 presso il monumeto ai caduti che era situato in Largo 4 Novembre.
In passato la festa della liberazione come si vede dalla foto , era molto più sentita rispetto che al giorno d'oggi.
E questo è il suo retro:
24-07-2011
Oggi ricorre l'anniversario dei bombardamenti avvenuti su Ponte dal luglio del 1944 all'aprile del 1945
Il primo bombardamento di Ponte avvenne infatti alle 8 e 30 del 24 luglio del 1944.
Quello in questa foto non è un paesaggio lunare ma ciò che resta di Ponte dopo uno di questi bombardamenti
Come si vede nella foto, il ponte ferroviario, unico e vero obiettivo del raid aereo, è praticamente integro mentre intorno ad esso solo macerie e desolazione.
Speriamo che foto del genere non possano essere mai piu' scattate!
Il 1 gennaio 1945, alle 10 di mattina, otto bombardieri suntati d'improvviso puntano sul ponte ferroviario e riescono ad abbattere l'arcata sovrastante la via principale per Lecco. Sembra non più di 8 bombe in tutto: quattro sull'obiettivo, di cui una rimase inesplosa ai piedi di uno dei piloni. Nessuna vittima.
Il 3 gennaio ancora un gruppo di bombardieri mitraglia il paese verso sera e sgancia una decina di bombe. Danneggiata casa Tripoli: nessun morto.
Il 4 gennaio gli ingegnarei tedeschi lavorarono tutta la notte per riattivare il ponte e il 5 gennaio fecero passare una locomotiva come collaudo e il ponte era già funzionante.
L'ultima incursione ,mitragliamento e bombardamento, si verifica il 22 aprile 1945, alla vigilia ormai della liberazione. Nessun danno alle persone e nemmeno alle cose: le poche bombe caddero su luoghi già devastati.
Dal luglio del 1944 all' aprile del 1945 Ponte subisce diversi bombardamenti da parte degli aerei alleati che avevano preso di mira il ponte ferroviario.
In questa e nelle due foto successive si vede la via Garibaldi dopo il bombardamento.
Il primo bombardamento di Ponte avvenne alle 8 e 30 del 24 luglio del 1944. Otto bombardieri. Vengono colpite la zona Reda, casa Bugada, casa Senhauser, Casa Ferrari (fiorista), i "Giurati" in cui venne distrutta casa Castelletti. Caddero bombe anche su casa Erni e alla Merena. Il quartiere attorno alla chiesetta di S.Anna fu pressochè distrutto. Le vittime furono quattro.
Il 20 ottobre 1944, alle ore 13.30, un secondo bombardamento : 24 aerei, in quattro stormi di sei aerei ciascuno,bombardarono quasi a tappeto la zona Cooperativa-Stazione-Ricovero. La casa di riposo per anziani fu quasi totalmente distrutta: le Suore, che si erano rifugiate nella cappella, rimasero incolumi; fu colpita anche la stazione ferroviaria e rasi al suolo magazzino e il casello: quattro morti tra i ferrovieri.
Furono pressochè distrutte la Cooperativa e la scuderia Legler; rasi al suolo il dopolavoro, casa Josi e casa Coccoli. Un pastore di Rovetta, che si trovava sotto il ponte della ferrovia col suo gregge, rimase ucciso sul colpo. Anche le ville Legler subirono gravi danni: villa Glarona fu quasi completamente distrutta; villa Maria, le ville del quartiere Paradiso e la scuola svizzera furono seriamente lesionate. Bilancio di quel triste giorno: 15 morti e 49 feriti, ma si trovarono salme anche nei giorni seguenti. A sera venne in paese il vescovo mons. Bernareggi a benedire le salme e a confortare i sopravvissuti.
Sabato 4 novembre 1944: cielo sereno dopo due settimane quasi ininterrotte di pioggia. Alle 13,30 dopo 4 ore di preallarme compaiono 18 bombardieri: un giro quasi di parata (o di preavviso),poi sganciano. E questa volta pare abbiano preso di mira piu' il ponte stradale che quello ferroviario: o forse li volevano colpire entrambi. Un gruppo di case di via per Cantu'(vicolo Piatti) è completamente cancellato; distrutta la palestra Sandro Italico Mussolini; colpita ancora la cooperativa Legler e la scuderia; danneggiata casa Pellegrini in via Monte Grappa; distrutta casa Frosio ( ristorante Bellavista); colpita casa Avogadro: la parte Nord
sarà demolita con la dinamite perchè pericolante; danneggiato anche il Famedio.Eppure nonostante le proporzioni massicce dell'incursione nessuna vittima.
Purtroppo però, il tributo di sangue fu pagato il giorno seguente. Durante la messa domenicale delle 8.30, mentre si stava lavorando al recupero di 20 quintali di farina immagazzinata per la panificazione, rimasta sepolta nel bobardamento del giorno prima, scoppiò una bomba che doveva giacere inesplosa tra i sacchi. 10 furono i morti.